Intervento minimale costituito da un sistema di esagoni sospesi, concettualmente intesi come sguardi sulla città: come i cerchi che disegnano il fine ricamo delle vetrate colorate, il sistema sospeso consente di mettere in scena una trasposizione delle eccellenze e delle diversità presenti sul territorio. Proprio come avviene nella trama esagonale dell’alveare, in cui la ripetizione della cellula esagonale costituisce la struttura sulla quale si innesta la vita. In questo senso gli esagoni possono diventare luce, suono, immagine, spazio. Un sistema dinamico di possibili configurazioni che trasformano la sala in funzione dell’evento e del programma.
La maglia esagonale è dimensionata coerentemente con il passo delle grandi capriate lignee. Il disegno che ne consegue è semplice e modulare e si costruisce sulla giustapposizione di aste e snodi. Le aste incorporano al loro interno la tecnologia e i dispositivi necessari per realizzare nella sala assetti differenti. In queste infatti sono alloggiati i vari dispositivi tecnici quali corpi illuminanti, sia fissi che direzionabili, impianto audio e video, teli tecnici motorizzati e ganci per appendere pannelli e allestimenti. Sui nodi invece si colloca il sistema di fissaggio alle capriate. Un sistema motorizzato permette di abbassare con facilità la struttura fino ad altezza uomo, garantendo rapidi cambi di scenario, una semplice manutenzione e una migliore gestione dello spazio.
Il progetto si propone di riportare la Sala delle Capriate a diretto contatto con la città, ristabilendone il rapporto con la piazza e il portico sottostante e si sviluppa a partire dai seguenti principi fondamentali: non invasività, valorizzazione dello spazio, luminosità, dinamicità, compattezza e non esclusività.
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